IL
PRINCIPIO DELL’ ASSICURAZIONE MODERNA
L’attività
economica di una compagnia di assicurazione è diretta a
conseguire un profitto dalla differenza fra il totale dei premi
versati e quello degli indennizzi corrisposti. Una compagnia di
assicurazione deve essere perciò in grado di calcolare la
probabilità del verificarsi degli eventi dannosi, oggetti di
copertura assicurativa. Per esempio, per l’assicurazione sulla
vita, i premi assicurativi sono calcolati sulla base dei tassi
indicati dalle tabelle di mortalità. Analogamente, per
l’assicurazione sul furto d’auto, i premi sono calcolati
sulla base delle statistiche cittadine, provinciali o regionali sui
furti d’auto, e così via.
A
partire da queste valutazioni, la compagnia decide quali coperture
comprendere e quali premi e indennizzi prevedere. Questa decisione è
soggetta a un rischio, perché si basa sulla probabilità
di eventi futuri, ed è questa la ragione per cui in tutte le
economie sviluppate le compagnie di assicurazione sono soggette a
stretta vigilanza da parte dello stato.
Quando
taluni eventi sono potenzialmente molto dannosi o sono molto
frequenti, taluni stati prevedono l’obbligatorietà
dell’assicurazione. Ad esempio, alcuni esercizi commerciali
sono obbligati ad assicurarsi contro l’incendio e in molti
paesi è obbligatoria l’assicurazione sulla
responsabilità civile per i danni causati a terzi nella guida
di veicoli stradali.
Dal
punto di vista giuridico, un contratto di assicurazione valido deve
possedere un elemento di condizionalità: ciò vuol dire
che l’evento contro il quale ci si assicura deve essere
possibile ma non certo e sostanzialmente al di fuori del controllo
dell’assicurato e dell’assicuratore. Inoltre il
verificarsi dell’evento negativo deve causare all’assicurato
un danno suscettibile di valutazione economica. Una polizza che non
rispetti questi criteri è nulla.
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